Pane spezzato - storia di una Madre per tutti - Santa Maria di Gesù (Carolina Santocanale)
Carolina Santocanale nasce a Palermo il 2 ottobre del 1852.
E' figlia di Giuseppe Santocanale dei Baroni della Celsa Reale e di donna Caterina Andriolo Stagno.
Al Battesimo, il giorno 4 ottobre 1852, le vennero imposti i nomi di Carolina Concetta Angela.
La madre, una donna molto religiosa, virtuosa e buona, ebbe un ruolo fondamentale nella formazione del carattere e della spiritualità della figlia.
Fin dalla più tenera età Carolina sentiva un particolare trasporto per tutto ciò che fosse religioso.
Ricevette l’istruzione scolastica in casa, attraverso due istruttrici, che ne curarono anche l’educazione artistica, musicale, e le insegnarono anche il francese.
A 19 anni confidò per la prima volta ai genitori il desiderio di consacrare a Dio la propria vita. Il padre però nutriva altre aspettative su di lei e, se da un lato poteva accettare che la figlia fosse particolarmente devota e di fede, dall’altro non ammise che diventasse suora.
Nella parrocchia di Sant’Antonio Abate a Palermo il parroco fondò la Pia Unione delle Figlie di Maria e, ricevuta la richiesta di Carolina di entrare a farne parte, la volle, dato il suo fervido spirito di apostolato, come Direttrice. Portò avanti questo incarico per circa 15 anni.
In quello stesso periodo Carolina frequentò regolarmente la casa dei nonni a Cinisi, nel territorio dell’Arcidiocesi di Monreale, anche per assistere il nonno malato ed ormai prossimo alla morte. Qui conobbe l’arciprete, don Mauro Venuti, che stimò sacerdote colto e uomo di Dio, e si affidò alla sua guida spirituale.
L’ideale di vita consacrata della Santa era quello di entrare in clausura, così come era stato fin dalla giovinezza. Vedendo tuttavia il bisogno di assistenza e di istruzione, che affliggeva il popolo, consapevole del bene che avrebbe potuto fare ai più poveri, agli ammalati e alle ragazze, maturò il proposito di dedicare la sua vita alle opere di carità.
A Cinisi prese ad insegnare il catechismo a due ragazze e ad un giovane disabile.
Nel 1884 un forte dolore alle gambe la costringe a stare ferma a letto per sedici mesi: fu l’inizio di molte infermità fisiche, che conobbe poi per tutta la durata della vita, che sempre affrontò con fede esemplare e grande pazienza.
Tornata in salute, su consiglio di don Mauro Venuti, abbracciò una più radicale spiritualità francescana. Tre anni più tardi si trasferì definitivamente a Cinisi. Sapeva avvicinare le giovani con attenzione e spirito materno.
Offrì grande impulso alla vita parrocchiale: fiorirono le aggregazioni femminili e a tutti i bambini veniva insegnato il catechismo. Il 13 giugno 1887, nella chiesetta del Collegio di Maria, ricevette dalle mani di don Venuti il saio nero delle Terziarie Regolari e assunse il nome di Suor Maria di Gesù.
La popolazione di Cinisi la chiamava “a Signura” (la Signora) a motivo delle nobili origini, e tuttavia era ammirata ed edificata dalla sua umiltà e spirito di servizio, specialmente nel visitare gli ammalati nelle loro case.
Altre giovani si unirono a lei.
L’11 febbraio 1891 la comunità si trasferì nella casa, che era stata dei nonni della Santa a Cinisi.
Il 6 gennaio 1892 Carolina pronunciò i voti semplici annuali. Chiese, ed ottenne, che nella casa si potesse avere un oratorio, dove celebrare la Messa e conservare l’Eucaristia. Da quel momento trascorreva tutti i momenti liberi della sua giornata e parte della notte davanti al tabernacolo.
Tra il marzo e il giugno dell'anno 1896 vi venne istituito un orfanotrofio e l’opera vide un notevole sviluppo con la nascita dell’asilo nido, di un educandato e del laboratorio di cucito.
Nel 1908 la Santocanale collocò in cappella l’immagine della Madonna Immacolata di Lourdes con Santa Bernardetta, verso la quale era particolarmente devota.
Suor Maria di Gesù sognava che la sua piccola comunità, della quale l’Arcivescovo aveva soltanto approvato per lettera la vita comune, fosse riconosciuta come vera e propria famiglia religiosa. Fu allora che Padre Giovanni Maria Schiavo, cappuccino, in occasione di un corso di esercizi spirituali, conobbe lei e le sue consorelle. Si prese a cuore la loro causa: preparò le Costituzioni per la nuova Congregazione, ottenne che fosse aggregata all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e si adoperò perché venisse eretta canonicamente come istituto di diritto diocesano. Espletate tutte le formalità, nel 1910 Suor Maria di Gesù fu dichiarata Madre fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes. Insieme con lei, altre undici suore rivestirono un abito marrone, simile a quello dei Cappuccini.
L’11 febbraio 1911 la Fondatrice emise la professione dei voti religiosi e il successivo 29 novembre ricevette quella delle undici novizie.
Nonostante la penuria di mezzi, la comunità crebbe ancora.
Notevole sviluppo ebbe negli anni della prima guerra mondiale. Sorsero così anche nuove case religiose in altre località, quali Belmonte Mezzagno, Termini Imerese e Carini.
Le religiose, formate dalla Madre, si prodigavano, zelanti e generose, con carità instancabile. Fra i piccoli, di cui si prendevano cura, nacquero plurime vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata.
L’efficacia del lavoro apostolico delle Suore fu reso fecondo anche da grandi sofferenze che la Beata ebbe a sopportare. Era tanto consapevole di questo che, allo spuntare di nuove tribolazioni, sempre ringraziava il Signore.
Ebbe un grave problema di salute, per il quale si sottopose ad un intervento chirurgico. Ma soprattutto furono le prove morali quelle in cui si distinse particolarmente per una straordinaria fortezza.
In pieno spirito di obbedienza si sottomise alle decisioni del nuovo Arcivescovo di Monreale, Mons. Antonio Augusto Intreccialagli, anche quando furono particolarmente dolorose da accettare. Nel suo cuore, pieno di speranza, sapeva che tutto si sarebbe compiuto secondo il disegno buono di Dio. Così fu e, nel gennaio 1923, ogni incomprensione si risolse.
I due anni precedenti tuttavia, così colmi di preoccupazioni ed amarezze, avevano segnato pesantemente anche la salute fisica di Madre Maria di Gesù. Alcuni episodi di angina facevano intuire che la fine non sarebbe stata lontana. Si spense in quello stesso gennaio 1923, il giorno 27.
Morì invocando il Signore, la Madonna e San Giuseppe, che chiamava il “Vecchierello” suo.
La stima che la popolazione di Cinisi ebbe per lei in vita e in occasione dei suoi funerali si sviluppò propriamente come fama di santità.
Di lei infatti qualcuno ha detto: “Aveva la stoffa di una vera Santa, che si può proporre come modello”.
Si fece pane spezzato per i più piccoli ed a loro dedicò la sua esistenza.
Il 12 giugno 2016 è stata beatificata nel Duomo di Monreale dal cardinale Angelo Amato in qualità di rappresentante del Pontefice.
Papa Francesco, in fase di approvazione del processo di canonizzazione, con queste parole la descrive: Madre Maria di Gesù Santocanale "abbandonò le comodità e si fece povera tra i poveri. Da Cristo, specialmente nell’Eucaristia, attinse la forza per la sua maternità spirituale e la sua tenerezza con i più deboli".
Il 25 novembre 2021 Papa Francesco ha riconosciuto un secondo miracolo avvenuto per intercessione della Beata Maria di Gesù Santocanale, necessario per la sua canonizzazione, che è stata celebrata il 15 maggio 2022 dallo stesso Pontefice in piazza San Pietro.
Le Suore Cappuccine dell'Immacolata di Lourdes (in latino Congregatio Sororum Capuccinarum ab Immaculata Lapurdensi) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla S.C.I.L.
Le suore si dedicano all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù, alla cura dei malati e alle missioni.
Oltre che in Italia, le suore sono presenti in Albania, Brasile, Madagascar e Messico;[3] la sede generalizia è a Palermo.
Alla fine del 2011 la congregazione contava 152 religiose in 29 case.